On our quest to find great wine for a great price, we stumbled upon a random bottle at our local wine shop called Vranac dell'azienza Plantaze. Haling from Montenegro, (a small country next to Croatia, for those of you who dont know) this winery produces a few wine types, but the one we had was a Vranac, an indiginous red.
While repeating this stange new name over and over in my head, I studied the color: a ruby red with granite highlights; the smell: very likeable fruits (prugnes and strawberries), floreals (violets and violas) and earth (tabacco and cocao); and taste: dry, soft and warm with a good persistance and intesity, more mineral than acidic, and a good amount of tannins, however leaving just a touch of bitterness at the end. A complete surprise on how good it was, and for only $7, its one of the many wines that proves our theory; good, cheap wine does exist.
Vote 85/100
Un'ottima sorpresa dal Montenegro il Vranac dell'azienza Plantaze, questa piccola nazione dell'ex repubblica jugoslava martoriata nella sua storia da numerose guerre ha avuto la capacità di credere in se stessa e di produrre questo vino da una uva autoctono quasi sconosciuta il Vranac per l'appunto. Parto subito col dire che il costo della bottiglia è di circa 7$, forse il più economico fra i vini che si possano intendere bevibili.
Mi stava aspettando li sullo scaffale nel bel mezzo della zona dei Balcani mi è piaciuto subito ancor prima di asaggiarlo. Questo nome Vranac suonava molto nuovo alle mie orecchie. Dal colore rubino con leggeri riflessi granati, abbastanza trasparente; al naso mi piace perchè non è di facile lettura, viola senz'altro prugna un buon etereo del tabacco e cacao. In bocca è secco morbido e caldo, più sapido che fresco i tannini son morbidi ma lasciano una punta di amaro.
Per 7$ a new York difficilmente si trova un bicchiere al bar.
Voto 85/100 sulla simpatia.
Friday, October 31, 2008
Plantaze Vranac 2004 Lake Skadar Valley 12,5
Thursday, October 23, 2008
Salina Rosso Hauner
Sometimes, we run into an easily drinkable and warm, reasonably cheap wine. A rare thing in NY where a bottle under $15 is usually comparable to something made by your grandfather in his basement. In any case the wine in which Im speaking of tonight is much better than your average 'Joe' wine. Salina Rosso from Hauner Vineyards is a delightful wine for only 10 bucks. A transparent but intense ruby red, Hauner is a non typical Sicilian wine with typical sicilian grapes. This Nero D'Avola and Nerello Mascalese mix, left intense traces of mature red fruits maybe some mixed with alcohol; and spices like vanilla and black pepper with a hint of salt. On the palate it was warm and soft, not to tannic or sapid with a good intensity and equilibrium. We drank ours with a pork skewers- typical Astorian cusine.
Vote 80/100
Vorrei dire come delle volte è facile trovare un vino italiano discreto bevibile anche qui a New York per una decina di dollari. Sto parlando del Salina Rosso dell'Azienda Agricola Hauner di cui avevamo già parlato in uno dei nostri post qui, un vino dal colore rosso rubino abbastanza intenso, infatti le uve che lo compongno sono Nero D'Avola e Nerello Mascalese; consistente nel bicchiere. Al naso è intenso e abbastanza complesso ricorda i frutti rossi maturi anche sotto spirito ha delle note speziate come la vaniglia, pepe nero, profumo di salato. Al palato è caldo e morbido non troppo tannico e sapido, ha una buona intensità ed equilibrio.
Da abbinare a degli 'skewer'(spiedini) di carne di manzo o di maiale.
Voto 80/100
Saturday, October 18, 2008
Torres Gran Sangre de Toro Riserva 2001
On a beautiful night outin NY, we met my cousin for a drink at a little restaurant on 19th. Boqueria is always full, claimed my cousin, we're lucky to have a table. And she was right- a bit after we arrived at 6:30 the wait had become an hour long. After a nice glass of Cava, I was missing my sparkling wines, we thought that maybe a bottle would be better since we were in three. Gran Sangre de Toro 2004 Riserve, by the Torres in Catalunya group was perfect with a few tapas we had chosen. 60% Garnacha Tinta, 25% Carinena and 15% syrah. After a year in barrique, the color was a ruby red verging on granite and the smell was powerful and full of spices like cloves, pepper, vanilla and cigars, fruits like blackberry and tomato leaves and florals like lavender. First sip was intense and smooth and reminded me of a good cigar. Full-bodied and persistant, with good amounts of tannins, alcohol and sugar (like most Spainish wine). Great by itself or with Tapas, we had chosen a Spainish salami plate, fried mini peppers and tomato bread, I would check out the restaurant and the bottle. Just a little warning- like most NY restaurants the prices can be a bit overwelming, so if you are on a budget, make sure you save up.
Vote 84/100
In un bellissimo locale sulla 19 strada a New York city chiamato Boqueria abbiamo assaggiato un vino spagnolo dell'Azienda Vinicola Torres in Catalunya il Gran Sangre de Toro Riserva 2001. La politica dell'azienda è stata fin dall'inizio quella di colonizzare tutta l'area latino americana infatti uno dei primi paesi d'esportazione era Cuba grazie ad uno dei suoi fondatori Jaime Torres Vendrel che in uno dei suoi viaggi decise per l'appunto di portare i suoi magici fluidi in questa isola felice. L'azienda ora esporta in più di 120 paesi nel mondo e le sue uve crescono non solo in Catalunya ma anche in Chile sulle Valle del Curicò e Valle Central, in California nei distretti di Russian River Valley e Sonoma Coast e nella sua terra d'origine la Spagna nelle zone di Priorat, Ribera del Duero, Penedes e Conca de Barberà. I tre vitigni che compongono il Gran Sangra de Toro: la Garnacha tinta per il 60%, Carinena 25% e l'esplosico Syrah per il 15% sono riconoscibili benissimo. Dal colore intenso e profondo di rubino che vira lentamente verso il granato si percepiscono i profumi della vaniglia delle spezie come i chiodi di garofano, la lavanda, la foglia di pomodoro e un denso aroma di frutta matura. In bocca è vellutato e intenso con una buona persistenza. Nel finale lascia una scia di affumicato di tabacco da sigari e un ritorno di chiodi di garofano. E' stato abbinato come da tradizione del locale con salumi di piccolo taglio del tipo di cacciatorini e formaggi di media stagionatura e crostini di lardo accompagnati da cavoletti bi bruxelles. A parte il prezzo impegnativo appena sotto i 40$, un buon prodotto.
Voto 84/100.
Saturday, October 4, 2008
Chateau Haut Milon 2005, Pauillac
Pauillac is a province within the area of Haut-Medoc in Bordeaux, France. An area prized for its marvelous mix of Cabernet Sauvignon and Merlot. In fact Pauillac is home to some of the most famous vineyards in Bordeaux, three of which are 1er cru classe: Latour, Lafite-Rotschild and Mouton-Rotschild. Pauillac has the highest concentration of Cabernet Sauvignon in its wines and has therefor a more concentrated structure. With this in mind, and only $30 in pocket, we picked up this bottle by Chateau Haut Milon, not a grand cru, but still posseses similar qualities to other Pauillacs.
A 2005, it has a ruby red color bordering rust, consistent and transparent. The most wonderful part of this wine is its smell. Intense notes of leather, wood, truffles, prunes, viola flowers, and hints of black pepper, cloves and other matured dark red fruits. After letting this powerful wine breath a bit, we realized how well balanced the structure was. Mineral, acidic, soft, warm, tannic and dry; persitant but not as much so as its intensity, its a wine that most people would enjoy. Cheese, salamis, tomato sauces and meats, its light enough, being that it is only a 2005, but structured enough to be paired with most foods.
Vote 88/100
Pauillac è una provincia nel distretto del Medoc nel Bordeaux in Francia. Un'area famosa per il suo blend fra Cabernet Sauvignon e Merlot. Infatti Pauillac ha dato i natali ad alcune fra le più famose Aziende vinicole ormai delle multinazionali del vino tre delle quali son dei 1er Grand Cru Classè: Latour, Lafite-Rotschild e Mouton-Rotschild. Pauillac ha la più alta concentrazione di Cabernet Sauvignon e nei suoi vini si sente per l'appunto la sua struttura concentrata di polifenoli e tannini. Con 30$ qui a New York puoi comperare non un Gran Cru ma un vino di buona qualità della zona del Pauillac e precisamente il Chateau Haut Milon. La vendemmia è del 2005. Il colore è rosso rubino con dei riflessi granati sull'unghia consistente e trasparente. Intenso e sicuramnete complesso questo vino dal cuoio, legno, sottobosco, della prugna, viola, speziato di pepe nero, chiodi di garofano e frutta rossa matura. Dopo averlo opportunamente fatto respirare un po', si riesce a capire quanto equilibrato sia questo fluido. Minerale, ancora abbastanza fresco, morbido e caldo con i tannini vellutati. Presenta una buona intensità con una persistenza un po' meno lunga di quello che mi aspettavo. Armonico sicuramnte il risultato finale. Da abbinare a formaggi con media e lunga stagionatura, con carni importanti.
Voto 88/100
Friday, October 3, 2008
Chateau Diana Pinot Grigio 6%
Not all wines are created equally, and this is a great example of a bad wine. Chateau Diana California's Pinot Grigio, is a strong yellow colored wine with intensly floral and fruity perfumes with reminiscence of exotic fruits like melon and pinapple, vanilla, camomille and honey. The first taste was so horrible that I spit it right out. Intensly aomatic, almost sweet (maybe due to the fact that there was only 6% alcohol) with the absence of freshness and minerality. Slightly overdated, I think the taste was closer to that of apple cider than wine, in fact, you're probably better off drinking cider than this disaster.
Il vino assaggiato oggi è un Pinot Grigio della Chateau Diana California. Il vino si presenta con un giallo paglierino cristallino e pulito da imperfezioni. Intenso e floreale di melone pera accenni di vaniglia, note di camomilla e miele. In bocca poco alcolico assenza totale di acidità dolciastro e salato. Un gusto marsalato e in bocca rimane e persiste solo questo. Prezzo al supermercato 6$. Meglio una Coca Cola.