One of the indigenous grapes from Friuli Venezia Giulia, called Vitovska, is a strong, thick skinned grape, which produces a white wine, perfect for aging and if desired, in oak. Most unoaked white wines last maybe 5 years. They are best drank young and fresh. The vitovska is different. Opening a 2006, a 5 year old wine, is considered young for most drinkers of this wine. Perhaps the most well known of the producers, Kante, creates one of the best. Their wines are not filtered, leaving their wine to be murky and with small bits of sediment. Despite the heavy look to the dark yellow liquid, the wine remains fresh over time and most importantly has an abundance of flavors and aromas. The bottle we drank, a 2004, had a bouquet stuffed with wild perfumes of sage, musk, wet straw and honey. Full bodied and elegant the taste remained in our mouths only to be cut with a soft, unaged cheese like robiola or crescenza. The minerality to this wine was incredible and balanced gracefully with the soft alcohol. It lacked slightly in acidity, so for our tastes it had reached its limit in life. The elegance of this wine reminded us slightly of a Pouilly fuissè, or other chardonnays which are unoaked and not too thick or heavy.
Una delle uve autoctone del Friuli Venezia Giulia è la Vitovska con una buccia molto spessa che permette d'avere un vino bianco che può anche invecchiare molto bene. La maggior parte dei vini bianchi perde di carattere e piacevolezza nei primi cinque anni, ma la Vitovska è un'altra cosa. Aprire una bottiglia del 2006 è quasi un sacrilegio per i conoscitori di questa tipologia. Uno dei più famosi produttori è Kante. I loro vini non sono filtrati infatti si presentano opachi e con alcuni sedimenti. Al contrario del' look dark' del vino che può significare vecchio e datato porta con se grandi doti di freschezza e soprattutto un ampio spettro di profumi e sapori.
Abbiamo aperto una Vitovska del 2004 il suo bouquet spazia dalla salviaal muschio dalla paglia bagnata al miele. Un vino di corpo ma elegante che si abbina bene con un formaggio fresco come la robiola o la crescenza.
La mineralità era incredibile e si bilanciava bene con la morbidezza data dall'alcol.
Unico neo è la mancanza di una importante acidità la quale è un segnale come la lucetta del serbatoio quando sta per finire la benzina; il vino è al termine della sua corsa quindi è maturo.
L'eleganza di questo è indubbia e mi ricorda un Pouilly Fuissè o comunque qualche Chardonnay che non abbia fatto permanenza in botte.
No comments:
Post a Comment