Sunday, July 27, 2008

Sushi su

Good 'international' cuisine can be hard to find in Italy especially since the Italians are so proud of their own. But, once and awhile you can stumble on something really great. Sushi Su located just outside the city wall of Padovais real traditional japanese. Although the menu is not as extensive as what you'd find in restaurant in New York, or Japan for that matter, there are mainly items worth trying. Sushi and Sashimi plates, tuna or salmon tartar. Traditional miso or kani (crab) soup (tastes just like what we had in Kyoto) for cooler nights... or even hot ones, like we did since we were there in only last week. Not one for raw fish? They have Terriyaki and Tempura. We orderd plates from the later. Perfectly fried spring rolls, tempura-ed veggies, scampi and lobster. Everything was moist, tender and absolutly deliscious. Of course with all of this we needed something equally as good but nothing that would have over powered the delicateness of the fish. Whites naturally where our choice, three in total, two were from our ever reliable Jermann from the the hills of Fruili; Sauvignon Blanc and il Vinae, the second being a blend of Ribolla, Reisling and Malvasia. The wine list/menu is actually quite good, including some sake of course, and layed out newspaper style on transparent paper. But thats not the only design notable. The restaurant itself is quite interesting with lowered tables, green doors, dangling ropes and odd-shaped walls. Located on the second floor (su meaning up in italian) and therefor giving its name, it has a sister restautant called Sushi Gu (or down in Italian) and a few others located all within driving ditance. If ever in Italy and in need of an anti-italian fix.... go to sushi su.


Volevo soffermarmi ancora una volta sulla cucina giapponese. A Padova esiste un'ottimo ristorante giapponese chiamato Sushi Su , situato in via Giordano Bruno 42 tel 0498809285, molto divertente il nome in quanto gioca sulla situazione che al piano terra c'è una pizzeria e al piano superiore c'è per l'appunto il Sushi Su.
I piatti sono alquanto deliziosi e oserai leggeri come da tradizione del sol levante.
Iniziando con un mega piatto di sushi e sashimi per poi continuare con una zuppa d'alghe o di Kani che sarebbe il granchio (ottima senza ombra di dubbio). Il finale sconvolgente con una tempura di verdure, aragosta e gamberi.
I vini che sono stai prescelti erano in sequenza un ottimo Sauvignon Blanc e il Vinae(uvaggio di Ribolla e una piccola percentuale di Riesling e Malvasia) entrambi dell'Azienda vinicola di Silvio Jermann.
La lista dei vini è piacevole ed interessante ma dovrebbe essere presentata staccata dal menù di servizio.
Il locale dimenticavo offre anche un design minimalista .
Da provare.

Saturday, July 26, 2008

Morimoto New York City


While visiting friends and family in NY the first two weeks of July we had the fortune of going to Morimoto's restaurant in the meatpacking district. For those of you who are not familiar with the 'Iron Chef,' listen up! Morimoto has restaurants all over of the world from Japan to Philadelphia to NY. The super trendy interior designs and his nouveau japanese dishes are greatly appriciated by celebs and peasents alike- although if you are on a budget, buying his cook book might be a better option. Appetizers of tempura shrimp in wasabi or korean sauce, pulled pork, lobster balls, gyoza and tuna tartar (my favorite) where a great way to start off the meal. Paired with a Sauvignon Blanc from France, the crisp and light accents of the wine didn't distract you from the subtleness of the fish in each dish. Roasted duck with plum wine sauce, seabass over tomato and eggplant with lemongrass juice and of course a sushi/sashimi plate where next in line and shared with a bottle of Sancerre. After dinner we ordered a few deserts, mainly all based with chocolate, but as for me (a non chocolaholic) I had a 40yr old Port which completed the deliciously splendid evening.

Bene un viaggio nella metropoli di New York City nel mese di Luglio è proprio quello che ci vuole.
Alcuni amici ci hanno portato nel distretto di Meat Packing una volta centro del macello per le carni provenienti da tutta l'America ora sotto i riflettori, come già spesso è avvenuto in altre zone di Manhattan, a causa dell'esodo di negozi, hotel di lusso, apartment buildind e ristoranti . E per l'appunto di un ristorante di cui voglio parlarvi Morimoto. In auge grazie alla partecipazione del suo proprietario giapponese di Hiroshima, Masaharu Morimoto, al Tv Show americano "Iron Chef". In effetti i suoi piatti molto suggestivi influenzati senzadubbio anche dalla cucina occidentale, attirano tutte le celebrity del momento, quindi un locale molto di design il cui prezzo è impegnativo ma non troppo. Se il vostro range è ristretto potete comperarvi il suo libro che comprende numerose pietanze create da questo"genietto dei fornelli".
Abbiamo aperto le danze con un piatto di gamberetti in tempura al wasabi o salsa Koreana, maiale a straccetti, polpettine di aragosta, gyoza e una tartar di tonno ( la mia preferita).
La scelta del vino è caduta su un Sauvignon Blanc dalla Francia che non travolgesse l'estrema leggerezza degli "appetizer". Per il piatto principale ci sono state diverse scelte tra cui
l'arrosto d'anatra servita con salsa di prugna al vino rosso, branzino su un letto di pomodorini e melanzane e salsa di "lemongrass" e naturalmente un grandissimo piatto di sushi e sashimi
abbinato ad un Sancerre sicuramente più intenso e complesso del primo infatti i piatti in questo caso erano più complessi e di maggior struttura.
La scelta del dessert è caduta in diverse creazoni al cioccolato accompagnate dulcis in fundo da un Porto riserva invecchiato 40 anni

Tuesday, July 15, 2008

Prime Uve Nere Bonaventura Maschio


Aw! Our first grappa article! Well... not exaclty grappa, but acquavite d'uva. Whats the difference, you might ask? Well, both are distillations from grape byproducts, but grappa is made from the 'vinacce', or leftovers after pressing, mainly squished skins and seeds. Acquavite is made from the must of wine, or the wine before it is fermented. A slight but big difference. In any case, the acquavite in particular we are writing about it Nere, by Prime Uve. The society is four generations in the making starting with Mr. Antonio Maschio until arriving to today. They produce the grappa in an area called Gaiarine around Treviso. Gaiarine is probably named after the kind of soil present in the area. Made from Cabernet and Refosco grapes, distilled and aged in oak barrels, it is closer in taste to a red wine then most grappa I've tasted- maybe this is the difference between grappa and acquavite... Strong, elegant and velvety with vanilla, fruits and oak scents and flavors. A great after dinner drink.
Vote 85/100

Finalmente un articolo che parla di un distillato ma non di una grappa ma di un acquavite d'uva.
La differenza sta che la grappa è un distillato di vinacce spesso usate per fare il vino, mentre l'acquavite è un distillato di mosto d'uva.
E' notoriamente un distillato preferito nelle regioni settentrionali italiane dove viene prodotta maggiormente. I vitigni usati sono i più svariati e conosciuti ai più anche se adesso si possono trovare anche molto particolari come quelle prodotte da brunello. Comunque l'acquavite in questione è quella di una notissima azienda Prime Uve Bonaventura Maschio. Una storia la loro tramandata da quattro generazioni cominciata dal Sig. Antonio un centinaio di anni fà fino ad arrivare agli attuali proprietari tra i quali il Sig.Bonaventura .
L'Azienda è situata nella zona orientale del trevigiano esattamente a Gaiarine, nome probabilmente proveniente dal particolare suolo ghiaioso della terra di produzione dell'acquavite.
Prime Uve Nere è prodotta da due vitigni Refosco e Cabernet la morbidezza e il profumo accoglie piacevolmente chi la beve, la nota vanigliata della botte dove trascorre la sua maturazione è presente come le note delicatamnete aromatiche delle uve. Un ottimo prodotto da aver in casa e da versare con parsimonia dopo un pranzo o una cena da dividere con gli amici
Voto 85/100

Friday, July 4, 2008

Chateau Lamothe Vincent Sauvignon Semillon


Unlike most Americans, who drink good old american beer the 4th of July, we decided instead to have a bottle of french wine... I know, very unpatriotic, but if given the opportunity to try something you've never had before, why not? This particular bottle we picked up in a liquor store in my hometown; Rockville Centre. They have a pretty good selection of wines all over the world, which is great for someone who just wants to try different wines. So getting down to business... we bought a bottle of a semillon and sauvignon blanc blend by Chateau Lamothe Vincent, and brought it to our bbq- i know- very un 4th like. But it was much better than we even thought it would be. These grapes normally used to make Sauternes in Bordeaux make a fantastic wine. Straw yellow with intense perfumes and a medium complexity. Floral and fruity with slight mineral and erby scents. When drunk, we are reminded of these white fruits (peach, apricot) and of its minerality. Definatly soft and welcoming on the palate, with a good freshness that balances out the alcohol. Intense and with a medium persistance. Overall a steal for only $11!
Vote 80/100

Abbiamo avuto l`occasione di aprire una bottiglia dell`azienda francese Chateau Lamothe Vincent, un uvaggio di semmilion e sauvignon blanc. spesso si usa per creare quella delizia si un sautern di cui noi abbiamo gia` parlato nel post...., in questo caso invece il vino era secco emolto piu` economico del sautern.
Il colore era un giallo paglierino intenso il profumo e abbastanza complesso, le note esaltavano piu`il floreale nei fiori bianchi e il ricordo dell`erbaceo trasaliva pian piano. Il fruttato si componeva nella pesca a polpa bianca e nella`albicocca il tutto sicuramente gradevole,
In bocca secco come ricordavo sopra e direi morbido sicuramente la componente del semmilion si faceva riconoscere alcool era abbastanza bilanciato,freschezza presente la nota minerale forse mancava di espressine. abbastanza bilanciato e abbastanza armonico.
Intenso all`ingresso in bocca e abbastanza persistente.
In complesso non male per un vino che in enoteca costa sui 11 $.
voto 80/100

 

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